RAFFAELE PETTAZZONI (1883-1959):

UNA VITA PER LA STORIA DELLE RELIGIONI

 

Raffaele Pettazzoni nasce a San Giovanni a Persiceto (Bologna) il 3 febbraio 1883; compie a Bologna gli studi liceali ed universitari; influenzato dall’ambiente carducciano e positivista, perde la fede cattolica, ma nasce in lui la vocazione per la storia delle religioni, una disciplina assente nelle università italiane, nella quale egli si forma da sé subordinando ad essa gli studi di filologia, di archeologia, di etnologia. Oltre che negli studi il giovane Pettazzoni è impegnato nella vita civile e politica della sua terra: animato da ideali socialisti, ai quali rimarrà sempre fedele, egli si batte per l’istruzione e l’educazione popolare, per l’emancipazione della classe lavoratrice nel suo paese; per  un breve periodo egli siede sui banchi dell’opposizione nel consiglio comunale di San Giovanni in Persiceto.

Conseguita la laurea in lettere nel 1905 con una tesi che nel 1909 viene pubblicata nelle Memorie dell’Accademia dei Lincei (Le origini dei Kabiri nelle isole del Mar Tracio), per un triennio è allievo a Roma della Scuola italiana di archeologia; conseguito il relativo diploma, dal 1909 al 1914 è ispettore nel Museo preistorico ed etnografico di Roma; in questo quinquennio egli integra la sua preparazione classica con lo studio delle civiltà primitive, dell’etnologia e della paletnologia, e delle religioni di tutti i popoli; a seguito di una missione archeologica in Sardegna (novembre-dicembre 1909), si dedica a studi preistorici e paletnologici sardi; oltre a vari contributi egli pubblica nel 1912 il volume La religione primitiva in Sardegna, la prima delle monografie da lui dedicate a singole religioni; nello stesso anno partecipa per la prima volta ad un congresso internazionale di storia delle religioni (il IV, a Leida); parteciperà a tutti i successivi, fino al IX in Giappone, nel 1958, nonché a quelli di discipline affini e di alcune società scientifiche.

Nel 1913 Pettazzoni consegue la libera docenza in Storia delle religioni e nell’a.acc. 1913-1914 tiene nell’Università di Roma il suo primo corso universitario, in qualità di libero docente. Trasferito nel 1914 al Museo civico di Bologna, insegna Storia delle religioni come incaricato nell’Ateneo bolognese fino al 1923, con l’interruzione determinata dal servizio militare dal 1916 al 1919, che egli compie prevalentemente in Grecia.

Prima di questa interruzione Pettazzoni ha pubblicato numerosi articoli, saggi, recensioni, note varie affrontando anche questioni relative al metodo nello studio delle religioni; egli adotta il metodo storico-comparativo, col quale i fenomeni religiosi vengono comparati nel loro sviluppo storico: “una storia – come scriverà egli stesso nel 1924 – che abbraccia le religioni inferiori e le superiori, le morte e le viventi, le primitive e le attuali…; ogni singolo fatto religioso è una formazione e come tale è lo sbocco – e quindi l’indice – di uno svolgimento anteriore e insieme il punto di partenza di un ulteriore sviluppo”.

Pettazzoni ha già raccolto una grossa mole di materiali, e in parte li ha anche elaborati; al ritorno dal servizio militare può pubblicare i primi volumi della collezione zanichelliana “Storia delle religioni”, ch’ egli stesso dirige: La religione di Zarathustra nella storia religiosa dell’Iran (1920), La religione nella Grecia antica fino ad Alessandro (1921), I Misteri (1924); fuori collezione, a Roma, pubblica il grosso volume L’essere celeste nelle credenze dei popoli primitivi (1922).

Istituita nel 1923 a Roma la prima cattedra italiana di Storia delle religioni, a seguito di concorso Pettazzoni ne diventa titolare; il 17 gennaio 1924 tiene la prolusione e la pubblica nello stesso anno: Svolgimento e carattere della storia delle religioni; già nei primi anni d’insegnamento romani egli fonda l’Istituto e la Scuola di studi storico-religiosi con l’annessa biblioteca speciale, nel 1925 comincia a pubblicare la rivista Studi e materiali di storia delle religioni; occuperà la cattedra per trent’anni, fino al 1953; nel 1937 riesce ad introdurre nella facoltà di lettere l’insegnamento dell’Etnologia come scienza storica e tiene egli stesso, per incarico, i primi corsi fino al 1939; fonda inoltre, nel 1942, l’Istituto per le civiltà primitive e nel 1947 la Scuola di perfezionamento in scienze etnologiche.

Nel decennio 1925-1935 Pettazzoni studia per la prima volta sistematicamente la pratica confessionale nelle religioni non cristiane; frutto della lunga ricerca, oltre ad articoli e saggi vari, i tre volumi de La confessione dei peccati (1929, 1935, 1936); nel 1929, con il volume La mitologia giapponese egli inaugura una seconda collezione zanichelliana, “Testi e documenti per la storia delle religioni”.

Pettazzoni è già noto ed apprezzato, più all’estero che in Italia, come uno dei pochissimi studiosi che domina l’intero campo della storia delle religioni; nel 1933 egli viene nominato accademico d’Italia.

Fin dagli anni Dieci egli si occupa della formazione e dello sviluppo del monoteismo; contro la teoria del monoteismo primordiale sostenuta dall’etnologo p. Schmidt, considera il monoteismo storicamente caratterizzato come una rivoluzione nei confronti del politeismo; nel corso della sua ricerca egli modifica la tesi, presente nel volume del 1922, dell’unicità di natura (uranica) degli esseri supremi: la loro natura è condizionata dall’ambiente culturale in cui ciascun essere supremo si è formato; negli anni Trenta-Quaranta l’attenzione di Pettazzoni si va concentrando sugli attributi dell’essere supremo, in particolare sull’onniveggenza-onniscienza; il lavoro è coronato con la trattazione sistematica L’onniscienza di Dio (1955; editio minor nel 1957: L’essere supremo nelle religioni primitive).

È di questi anni anche la riedizione de La religione nella Grecia antica (1953) con una importante nuova Introduzione.

Nascono nel 1954 la rivista internazionale Numen e la collezione “Studies in the History of Religions”, che Pettazzoni dirige fino alla morte.

Un altro grosso lavoro degli ultimi vent’anni è la grande antologia dei miti e delle leggende dei popoli privi di scrittura: Miti e leggende in quattro volumi (1948; 1953; 1959 con la collaborazione di T. Tentori; 1963, pubblicato postumo a cura di V. Lanternari).

Numerosi articoli e saggi di Pettazzoni, pubblicati in riviste ed opere collettive italiane e straniere, sono raccolti nei volumi Saggi di storia delle religioni e di mitologia (1946), Italia religiosa (1952), Essays on the History of Religions (1954); è volto ad estendere e a divulgare in Italia la cultura religiosa l’ultimo volume, Letture religiose (1959); si aggiungano gli “ultimi appunti” , pubblicati dopo la sua morte, i quali documentano il proposito di una radicale presa di posizione nei confronti delle correnti antistoriche nello studio delle religioni.

Da non dimenticare, accanto all’opera scientifica, l’impegno di Pettazzoni per i problemi della cultura e della società del suo tempo, nella difesa dei valori laici e sociali, per la libertà religiosa, per la difesa e lo sviluppo della scuola pubblica, per la libertà della cultura.

Non mancano alti riconoscimenti, soprattutto stranieri e internazionali, per il nostro storico delle  religioni: socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, socio corrispondente dell’Accademia Pontaniana di Napoli e membro di numerosi istituti e società scientifiche d’Italia; membro straniero della Reale Accademia Olandese delle Scienze, socio d’onore (unico tra gli italiani) della Folklore Society di Londra, membro di altre società scientifiche straniere, dottore honoris causa delle università di Bruxelles e di Strasburgo, presidente dell’Associazione internazionale per la storia delle religioni…

Dopo una vita dedicata allo studio ed alla promozione della storia delle religioni in Italia e nel mondo, Pettazzoni muore a Roma l’8 dicembre 1959.

Per notizie dettagliate e documentate sulla vita di Pettazzoni, sui suoi scritti editi ed inediti, sulla sua attività scientifica e didattica, sulla valutazione critica dei suoi lavori, sui suoi rapporti con studiosi italiani e stranieri, si possono vedere le 28 puntate del lavoro di M.Gandini, Raffaele Pettazzoni. Materiali per una biografia, Strada Maestra. Quaderni della Biblioteca comunale “G.C.Croce” di San Giovanni in Persiceto, 27 (2° semestre 1989)-65 (2° semestre 2008); nel numero speciale 66 (1° semestre 2009) sono pubblicati l’indice generale delle puntate, l’indice dei nomi di persona, la bibliografia degli scritti di Pettazzoni.

Una scelta dei numerosi contributi relativi al pensiero e all’opera di Pettazzoni sono elencati nella parte finale della voce a lui dedicata nell’Encyclopedia of Religion, second edition (ed. L. Jones), Detroit-…, 7072-7077 (Mario Gandini).